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Micosi

Dermatologo Napoli – tratamento delle Micosi

Dermatologo Napoli Aversa AfragolaLe micosi cutanee sono infezioni fungine superficiali: sono piuttosto comuni e possono interessare la pelle, i capelli, i peli, le unghie e le membrane mucose; sono causate da dermatofiti (dermatofitosi o tigne) o da lieviti (candidosi e pitirosporosi).

Le dermatofitosi possono colpire diverse regioni del corpo, come il cuoio capelluto (tinea capitis), il tronco (tinea corporis), il viso (tinea faciei), le mani (tinea manum), i piedi (tinea pedis anche detta piede d’atleta), le unghie (tinea unguium) e l’inguine (tinea cruris). Sono caratterizzate da chiazze eritematosquamose, di forma di solito rotondeggiante, a margini netti.

La tinea capitis si presenta con una o poche chiazze pseudoalopeciche (con capelli troncati), di forma tondeggiante, di dimensioni variabili, ricoperte da fine squamosità. Per effettuare diagnosi sicura di tigna occorre accertare la presenza di filamenti miceliali o di spore mediante l’ esame microscopico diretto del materiale cutaneo prelevato. L’ osservazione alla luce di Wood mette in evidenza una tipica fluorescenza verdastra solo nella tinea capitis microsporica.

Le candidosi cutaneo-mucose sono molto comuni e sono causate da lieviti del genere candida, in primo luogo dalla candida albicans. Si presentano soprattutto al cavo orale (mughetto), ai genitali femminili (vulvovaginite da candida), ai genitali maschili (balanopostite da candida) ed alle unghie (onicomicosi). Anche in questi casi l’esame microscopico diretto, l’esame colturale (tampone) possono essere utili per identificare il microrganismo responsabile.

La pityriasis versicolor è la forma più frequente di pitirosporosi, dovuta alla Malassetia furfur, lievito liofilo saprofita della cute normale; si manifesta con piccole lesioni maculose, in genere ipocromiche, tondeggianti e finemente desquamantii. La diagnosi, oltre che clinica, si avvale dell’osservazione alla luce di Wood, che evidenzia una fluorescenza giallastra a livello delle lesioni e dell’esame microscopico diretto delle squame.

Presso lo studio della dermatologa dott.ssa Francesca Gaudiello è possibile effettuare accertamenti micologici di seguito elencati:

  • Test alla luce di Wood: metodica rapida e non invasiva per esaltare il normale contrasto cromatico delle pelle sana e patologica. In presenza di alcune infezioni cutanee è possibile infatti osservare tipiche colorazioni verdastre (dermatofiti), giallo oro (lieviti) o rosso corallo (corinebatteri) non visibile con una normale lampada con luce visibile. In presenza di melasma invece è possibile distinguere un accumulo superficiale di melanina da un deposito profondo.

 

  • Esame microscopico diretto: questa indagine è il metodo di diagnosi più rapido e sicuro e permette la visualizzazione del micete nelle lesioni. In presenza di lesioni eritemato-squamose (come tinea corporis e tinea cruris) il prelievo va eseguito raschiando la parte più periferica delle lesioni con un bisturi e raccogliendo numerose squame. Nella tinea capitis bisogna strappare con una pinzetta depilatoria almeno 20-30 capelli scegliendo quelli «tronchi» o che presentino alterazioni di lucentezza e colore. Infine nelle onicomicosi il prelievo viene eseguito raschiando con una lama da bisturi la porzione ventrale della lamina ungueale e il solco sottoungueale.

 

  • Tampone vaginale: è un esame diagnostico che viene eseguito tramite un tampone ovattato (una specie di cotton-fioc) e il cui scopo è quello di verificare l’eventuale presenza di microrganismi patogeni responsabili di processi infettivi a carico della vagina oppure della cervice uterina. Tramite il tampone vaginale si esegue una raccolta della secrezione vaginale, una parte di essa viene posta su un vetrino, fissata con alcol metilico e inviata al laboratorio deputato alla sua analisi, un’altra parte invece viene posta in appositi contenitori e sarà utilizzata per effettuare il cosiddetto esame colturale, necessario per evidenziare l’eventuale crescita di batteri o miceti. Il tampone vaginale viene generalmente richiesto quando si vuole accertare l’eventuale presenza di processi infettivi a carico del tratto vaginale (uretriti, vaginiti ecc.); solitamente si ricorre a tale esame dopo che la paziente ha segnalato disturbi locali quali prurito e bruciore, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), problemi urinari.
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